Ci ha lasciato Franco Podda, elegante protagonista della scherma sarda

Ci ha lasciato Franco Podda, elegante protagonista della scherma sarda

L’anno nuovo inizia con una bruttissima notizia: ci ha lasciato ieri Franco Podda, vero e proprio schermidore gentiluomo. Franco ha vissuto da protagonista un’intera vita di scherma interpretandone, da vero innamorato, tutti i suoi ruoli principali: atleta, tecnico, arbitro e da ultimo dirigente con la sua inconfondibile eleganza e signorilità. Personalmente perdo un amico così come lo perde l’intero movimento della scherma sarda. Nell’esprimere le condoglianze di tutti gli iscritti alla famiglia affido alle parole di Efisio Podda un commosso ricordo. Efisio, oltre che amico personale di Franco è stato da Delegato Regionale Fis diretto testimone di tutta la sua splendida carriera sportiva.

Gianmarco Tavolacci

“Franco è stato, forse, uno degli ultimi appassionati di una Scherma di altri tempi, per lui stravolta da moderne innovazioni che cozzano con la corretta lettura dei sacri testi degli antichi Maestri. Sino all’ultimo si confermò fautore di quel modo d’interpretare la Scherma secondo il metodo classico antico e molto spesso amava criticare atteggiamenti e posture non conformi agli schemi tradizionali in modo particolare per la Sciabola ed il Fioretto.”  Queste le parole di Efisio Podda che così continua: “Conobbi Franco, forse intorno agli anni ‘85/86, in un momento in cui la Scherma sarda languiva per mancanza di nuove leve e carenza di Maestri capaci d’insegnarla. Con la sua innata caparbietà e l’aiuto di una volenterosa squadra di giovani dirigenti, Ciccio Pala riuscì a portare al C.S. Cagliari il Maestro Giorgio Podda il quale subito propose di organizzare una importante manifestazione a squadre che potesse mettere in gioco tutte le società isolane in tutte le armi. Ognuno si diede da fare per ciò che meglio era di competenza, ed io sfruttai la mia amicizia con l’On. Mario Melis, allora Presidente della Regione Sardegna, il quale sposò appieno l’iniziativa e ci concesse il suo prezioso ed indispensabile contributo, non solo finanziario, per una memorabile Coppa Regione Sardegna. Ciccio Pala spolverò tutte le sue conoscenze e rimise in pedana anche le vecchie lame, mentre Giorgio portò in lizza suo figlio Franco con la Sciabola, la sua Arma.
Non dimenticherò mai la prima volta che vidi Franco in pedana, con la sua divisa bianca candida, di cotone pesante, senza nessuna scritta, calze e scarpe bianche, maschera al braccio e sciabola imperiosamente alta su pugno ferreo. Quattro giurati a bordo pedana agli ordini del Presidente di Giuria Comm. Enrico Mollica, (allora anche Presidente del C.R.), con l’immancabile sigaretta nella mano sinistra, uno sguardo severo ai giurati, poi l’ordine perentorio: “In guardia. Pronti? A voi!” …. Un fulmine… “L’attacco parte da sx. C’è parata?” “No” … “Tocca?” … “Si” .. “Punto!” Non ce ne fu per nessuno, solo in due assalti e con lo stesso avversario, Bebi Mundula, in seguito Maestri di Scherma entrambi, ci fu differenza: “L’attacco parte da sx. C’è parata?” … “Si..Si” … “La risposta tocca?” … “Si” “Punto Dx!” Il padre, Giorgio, sorrideva compiaciuto e lanciava qualche battuta “frizzante” come era solito fare ma, alla fine fu una grande festa di Scherma che accontentò tutti.
Da allora Franco venne più spesso a Cagliari a prendere lezione dal padre per l’esame all’Accademia di Napoli, che superò brillantemente alla prima sessione. Fu occasione per rinsaldare una amicizia rimasta ferrea sino ad ieri, sino alla tua prematura dipartita. Addio Franco, “cugino”, come amavi chiamarmi, resterai nel mio cuore per sempre e, voglio credere, anche di tutti coloro che ti hanno conosciuto e stimato.
Ti vorrò sempre bene.”

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